PRODOTTI: I DOLCI NATALIZI DELLA TRADIZIONE LAZIALE

tozzetti di viterbo

03/12/2015 –  Le “dolcezze” di Natale, secondo la tradizione gastronomica regionale.

Il periodo delle feste è il preferito dai buongustai, dagli amanti della buona cucina e (più in generale) da chiunque ami cedere alle lusinghe della tavola, soprattutto in materia di dolci.

La nostra tradizione gastronomica regionale, tra le più ricche della penisola, abbonda di dolciumi e preparazioni natalizie, alcune delle quali rarissime, che molti frequentatori dei Mercati Contadini hanno già imparato a conoscere e ad apprezzare.

Un viaggio tra i dolci natalizi tipicamente laziali, non può che iniziare da una delle produzioni simbolo del periodo: i Tozzetti Viterbesi, dolce simbolo della Tuscia. I tozzetti, rigorosamente a base di nocciole – coltura tra le più significative nell’economia agricola territoriale – sono il dolce più rappresentativo della gastronomia viterbese, quello che nella tradizione contadina e popolare accompagna le festività e gli eventi più importanti.

Nell’area romana, in parte di quella reatina o nell’estremo settentrione della Ciociaria, il dolce delle feste è il Panpapato (o Panpepato, per la presenza di pepe e spezie): un impasto di nocciole, frutta secca, miele, uva passa, canditi e cioccolato, dal retrogusto gradevolmente piccante. Le origini di questa preparazione si perdono nella notte dei tempi, ma a partire dall’età medioevale il dolce è riconducibile alla città di Anagni, quando il comune ciociaro divenne una delle sedi del papato.

Simile al Panpato è il Pangiallo – le cui aree di riferimento sono i Castelli Romani e il Cicolano –  costituito da un impasto di noci, nocciole, mandorle, pistacchi, fichi secchi, frutta candita e uova. La caratteristica forma a cupola lo accomuna al Panpapato, dal quale si differenzia per la coloritura gialla e per un sapore decisamente più dolce.

Tipicamente ciociari sono i Torroncini di Alvito, che si producono sin dal ‘700 in questa piccola località del cassinate, dove la tradizione dolciaria affonda le radici nella scuola napoletana del periodo borbonico. I Torroncini di Alvito, di piccole dimensioni (dagli 8 ai 20 cm), sono disponibili in tre tipologie principali: “classico”, “pasta reale” e “croccantino”. Gli ingredienti base sono gli stessi per tutte le versioni: mandorle, nocciole, miele, zucchero caramellato e cioccolato fondente.

Nel territorio pontino, invece, la tradizione pasticcera natalizia è orientata soprattutto alle preparazioni domestiche, tra le quali figurano tre prodotti particolarmente rinomati: la Ciambella scotolata di Priverno (dall’aroma di anice e limone grattugiato, conosciuta anche come Ciambella all’acqua), il caratteristico panettone “Gliu Panettono” di Maenza (impastato con uova, farina, latte, zucchero, scorza di limone e un pizzico di sale) e gli Struffoli di Sezze e Lenola (ispirati alla tradizione dolciaria partenopea, consumati in occasione del Natale o del Carnevale).

Una descrizione dettagliata delle singoli produzioni è disponibile nella sezione “Prodotti Tipici e Tradizionali” del portale istituzionale di Arsial.